Beato Angelico: La Crocifissione Ritorna Splendente

Davide Ladisa
4 min di lettura

La ‘Crocifissione’ del Beato Angelico: Un Tesoro Rinato

Il convento di San Domenico a Fiesole, situato nel cuore di Firenze, è un luogo di grande importanza storica e artistica. Tra le sue mura, un affresco di straordinaria bellezza e significato spirituale ha recentemente riacquistato la sua luminosità: la ‘Crocifissione’ del Beato Angelico. Questo capolavoro è stato oggetto di un restauro manutentivo, realizzato grazie al sostegno di Friends of Florence, dopo 40 anni dall’ultimo intervento.

Storia e Contesto dell’Affresco

L’opera, databile alla prima metà del Quattrocento, è poco conosciuta non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua collocazione. Situata nella zona del convento che un tempo era di clausura, la ‘Crocifissione’ è stata occultata nel 1566 con l’imbiancatura dell’intero muro della Sala capitolare. Fu solo nel 1880, grazie all’intervento di padre Raimondo Magrini, che l’affresco fu riscoperta.

La Tecnica Artistica

La ‘Crocifissione’ del Beato Angelico è un esempio notevole di arte sacra quattrocentesca. Gesù crocifisso è rappresentato in modo monumentale, con una croce collocata su un Golgota molto stilizzato. Il fondo blu scuro, quasi nero, è un dettaglio tecnico interessante: in genere, questo tipo di sfondo era propedeutico all’applicazione a secco dell’azzurrite, una tecnica che conferiva una maggiore durata all’opera.

I Restauri Precedenti

L’affresco ha subito diversi interventi di restauro nel corso dei secoli. Nel 1881, furono ritoccati il volto e il fregio del contorno. Nel secolo scorso, due interventi furono realizzati da Dino Dini, nel 1955 e, l’ultimo, nel 1984. Prima dell’ultima operazione, l’affresco si trovava in uno stato di conservazione piuttosto compromesso, soprattutto per quanto riguarda la figura del Cristo, che aveva perso tutta la materia cromatica.

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Il Restauro Manutentivo

Il restauro manutentivo recente ha comportato una serie di interventi mirati per riportare l’affresco alla sua bellezza originale. Dopo una campagna diagnostica e una prima spolveratura, sono stati eseguiti i seguenti passaggi:

  • Consolidamento degli intonaci e della pellicola pittorica: Questo intervento ha permesso di stabilizzare la struttura dell’opera.
  • Pulitura delle superfici: La pulizia ha rimosso i depositi di polvere e sporco accumulati nel tempo.
  • Recupero cromatico: L’opera, alterata da tempo e da vecchi interventi, è stata riportata ai colori originali.
  • Stuccatura di cretti e lacune: Le parti danneggiate sono state riparate con stucco, mantenendo l’integrità dell’opera.
  • Ritocco pittorico: Le aree restaurate sono state ritoccate per armonizzarsi con il resto dell’affresco.

Il Ruolo di Friends of Florence

Friends of Florence ha giocato un ruolo cruciale nel restauro dell’affresco. L’associazione ha sostenuto economicamente e logisticamente il progetto, permettendo di preservare questo capolavoro dell’arte sacra. Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence, ha espresso la sua soddisfazione per l’impegno continuato dell’associazione: “L’impegno di Friends of Florence per le opere di Beato Angelico continua con questo progetto. Tra le mura del convento nella Sala del Capitolo, la serenità e la spiritualità che l’opera ci trasmette sono parte di un’esperienza davvero emozionante”.

Conclusione

La ‘Crocifissione’ del Beato Angelico è un esempio straordinario di come il restauro possa riportare alla luce tesori artistici nascosti nel tempo. Grazie all’impegno di Friends of Florence, questo affresco ha riacquistato la sua luminosità, offrendo ai visitatori un’esperienza visiva e spirituale indimenticabile. La storia dell’opera, la tecnica artistica e i vari interventi di restauro ne fanno un soggetto affascinante per chiunque sia interessato all’arte e alla storia.

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