Carabiniere ucciso nel Brindisino, presi i due sospettati. Uno è morto

Davide Ladisa
11 min di lettura

Fuga e Sparatoria: Un Evento Drammatico nella Campagna Brindisina

L’Evento Drammatico

La fuga dei due uomini sospettati dell’omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, 59 anni, ucciso questa mattina nelle campagne di Francavilla Fontana (Brindisi) durante un inseguimento, ha mostrato la drammaticità di una situazione che si è protratta per poco più di cinque ore. I due fuggitivi, originari di Carosino (Taranto), si erano nascosti in una masseria situata tra Grottaglie e Martina Franca, dove la polizia li ha finalmente intercettati. Questo episodio, come riferito dalle autorità, ha destato grande preoccupazione nel territorio, nonché una riflessione sul rischio che corrono i professionisti del controllo sociale.

I Dettagli della Cronaca

La Segnalazione e l’Inizio dell’Inseguimento

L’evento si è svolto in modo estremamente veloce, suscitando notevole attenzione. Le forze dell’ordine sono state allertate in seguito a una segnalazione via radio: circa alle 7 del mattino, una sospetta rapina è stata riferita al distributore di benzina. L’Arma dei Carabinieri ha immediatamente preso il controllo del caso, individuando i due individui all’interno di una Lancia Y grigio metallizzata, rubata in precedenza a Locorotondo nel Barese.

Il Secondo Conflitto a Fuoco

Alla vista di due agenti del reparto Falchi, che si erano accostati a bordo di una moto, i maschi hanno aperto nuovamente il fuoco. Questo secondo conflitto a fuoco ha visto il coinvolgimento diretto delle unità poliziesche. Le forze dell’ordine, nonostante l’attacco, hanno reagito in modo tempestivo, schierando un numero elevato di uomini per ottenere il controllo della situazione durante l’eventuale situazione di pericolo. Michele Mastropietro, oltre 59 anni, è risultato ucciso. Sarebbe un precedente di un assalto al furgone portavalori dell’istituto Sveviapol Sud avvenuto nel 2013 nei pressi di Monteiasi. Questo criminale, con un passato non chiaro, ha fatto riferimento per alcune azioni criminali che occupano molto il dibattito dell’indagine. Camillo Giannattasio, un altro sospetto, è stato arrestato su immediata esibizione del controllo da parte delle forze dell’ordine. Attualmente è in custodia a Taranto, dove i inquirenti stanno svolgendo interrogatori in condizioni di completo rilievo.

Le Circostanze dell’Agguato

I due assalitori, momentaneamente inseguiti, hanno cercato di evitare il controllo delle unità. Per lo scontro con i carabinieri ha comportato danni gravi, in particolare per Legrottaglie, che è rimasto ucciso, ma non senza prima rispondere, almeno una volta, sparando in parallelo. Le tracce di sangue e il trascorrere del tempo hanno messo in luce come l’insieme di collisioni intercorse tra i due veicoli non abbia ridotto la tensione. Il numero di bossoli ritrovati sul luogo è stato enormemente ritrovato, tramite l’ausilio di una squadra di esperti, che ha iniziato un’accurata ispezione per recuperare i dettagli necessari alla colpa. Il collega, preservato con folklore alto, ha dato immediatamente l’allarme, mostrando una determinazione e una prontezza notevole.

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Autopsia e Indagini in Corso

Al momento, non è chiaro se Michele Mastropietro sia sopravvissuto alle ferite subite nel primo scontro con i carabinieri o se abbia perduto la vita nel secondo scontro con la polizia. La segreteria ha ordonato un’autopsia per entrambi i corpi: Carlo Legrottaglie e Michele Mastropietro. Questo procedimento, come indicato, si svolgerà presso l’Istituto di Medicina Legale. Le analisi, a conclusione di un’inchiesta, permetteranno di ottenere informazioni più precise sulle cause del decesso e sull’effettiva responsabilità di ciascun individuo coinvolto. I rilievi tecnici, sincronizzati con i testimoni e gli elementi sul campo, rappresentano il momento cruciale per procedere con un controllo globale e un risultato certificato.

Le Domande nell’Indagine

La tragedia porta con sé numerose incertezze e domande di natura legale e sociale. La scarsità di informazioni sulle ferite di Michele Mastropietro, che sopravvissuto ai primi spari, riporta il dibattito su un’interrogazione precisa per risalire al momento esatto della morte. L’autopsia, per gravi motivi di giustizia, diventa necessaria non solo per stabilire la causa dei decessi, ma anche per verificare l’effettivo coinvolgimento dell’arma nelle lesioni. Questo strumento scientifico aiuta a determinare i profili del dipartimento di medicina legale, rispetto ad un breve isolamento che richiede una corretta e coerente interpretazione.

Rapina e Inseguimento: La Sequenza degli Eventi

L’intera vicenda è cominciata con una segnalazione via radio, che ha allertato i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana per una presunta rapina avvenuta presso un distributore. La reazione immediata degli uomini ha consentito di individuare i due sospettati su una macchina rubata, Lancia Y grigio metallizzata, il cui furto risale al 15 maggio su Locorotondo. L’azione di inseguimento è stata intensa e in un ambiente di campagna, dove la presenza di tracce di sangue indica un contatto immediato. I due si sono divisi, con Legrottaglie che ha ultimate ad inseguire uno dei tre, usando un’arma specializzata. La pistola utilizzata, per motivi di indagine, dovrà essere verificata per determinare il grado di legalità e per incrociare informazioni con nomi di passato.

La Fase Iniziale dei Fatti

La rapina, come riferito, avvenne in un momento cruciale. I carabinieri, dopo un attacco improvvisato, cercarono di bloccare i sospettati. Le forze dell’ordine, l’individuazione di una Lancia Y afferma che c’era una forte identità legata al furto. Tuttavia, nel momento dell’inseguimento, i due veicoli si sono toccati varie volte, terminando in un’area isolata, contrada Rosea, che ha favorito l’incursione. Questo spazio, esteso e non custodito, permette di comprendere i movimenti e le azioni avvenute. L’allestimento del distributore di benzina in questione è uno dei fattori soggetti all’attenzione delle indagini, ma solo alla luce dell’uso di strumenti addestrati.

Conclusione della Fuga: L’Incidente in una Cascina

La fuga ha avuto la sua conclusione in una cascina tra le campagne del Tarantino, precisamente lungo la strada San Marco-Grottaglie. I due sospettati si erano barricati, e il cuore degli eventi si è ricollegato ad una chiamata al 112, fatta dal proprietario della struttura, incuriosito per comportamenti anomali e tracce di sangue. La creazione di questo luogo di bottino, senza accesso diretto, ha richiesto la partecipazione di una squadra di pronto intervento, che ha evitato un’escalation maggiore. La politica sugli strumenti di soccorso, sostenuti ma non cresciuti, è stata tale da ottenere un risultato sovrano. La sparatoria successiva ha segnato un punto di svolta nel percorso criminale, dove il brigate capo Legrottaglie, al momento, è divenuto una vittima non necessaria.

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La Chiamata al 112: Il Momento Cruciale

La chiamata al 112 ha avuto un ruolo decisivo nel richiamare il personale necessario per intervento immediato. Questo evento ha coinvolto tutti i settori, come se si trattasse di un appello della società stessa ad assicurare gli indignati. L’ubicazione della cascina, circondata da campagne ma non priva di potenziali deviazioni, è oggi un punto di focus per il lavoro investigativo, e le analisi delle tracce di sangue sono state condotte con le norme vigenti, per poter determinare una conclusione precisa. Le forze dell’ordine, terminata questa procedura, si stanno occupando ora di formulare una descrizione completa e onesta.

Carlo Legrottaglie: Una Carriera Vicina al Termine

Carlo Legrottaglie, originario di Ostuni, era prossimo alla pensione e avrebbe dovuto terminare il servizio operativo il 12 giugno, prima di concedere una licenza. Questa scelta sarebbe derivata da una prospettiva personale, che includeva la volontà di dedicare più tempo alla moglie e alle due figlie. La sua fine tragica, durante un intervento necessario, è apparsa come un evento inaspettato, destinato a mettere questioni in gioco. La sua figura, attiva da anni, era riconosciuta come un elemento importante per la funzionalità quotidiana. La scomparsa di un operatore qualificato riporta profondi commenti da parte delle autorità e del territorio.

Il Momento della Prossima Pensione

Durante la sua ultima giornata operativa, il brigate capo aveva in mente l’abbandono di una realtà così contrastante, con l’auspicio di passare a un’altra forma di lavoro, forse più gestibile. La sua esperienza, accumulata negli anni, lo rendeva una figura rispettata e riconosciuta, ma il tragico scontro con i due individui non ha dato luogo a una conclusione di questo percorso di vita. La nostalgia di una nuova vita, rappresenta un tema citato tra le collettività, che oggi lo pianterebbero in modo ricco di emozioni e attenzione alla sua memoria.

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Mattarella: “Profondo Dolore” per la Perdita del Brigadiere

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua partecipazione alla morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie. “Ho appreso con profondo dolore la notizia dell’uccisione del brigadiere capo, avvenuta questa mattina presso Francavilla Fontana durante un intervento operativo seguito ad un controllo stradale. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei responsabili, esprimo sentimenti di grande solidarietà e profonda partecipazione.”

Sintesi

La fuga e la sparatoria nella campagna brindisina hanno evidenziato la drammaticità di una situazione che ha coinvolto le forze dell’ordine e il territorio. L’omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie ha destato grande preoccupazione e ha portato a una riflessione sul rischio che corrono i professionisti del controllo sociale. Le indagini sono in corso, con autopsie e rilievi tecnici per chiarire le circostanze dell’agguato. La chiamata al 112 ha avuto un ruolo cruciale nel richiamare il personale necessario per intervenire. Carlo Legrottaglie, prossimo alla pensione, ha lasciato una figura di rispetto e riconoscimento, ma la sua tragica fine ha messo in discussione il suo percorso di vita.

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