Giorgia Meloni e Macron: una linea comune per il settore automobilistico

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La Cooperazione tra Italia, Francia e Germania per il Settore Automobilistico Europeo

L’Iniziativa di Giorgia Meloni e i Partner Europei

La premier italiana, Giorgia Meloni, sta lavorando con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz per definire una linea comune per il settore automobilistico europeo. Questa iniziativa è stata annunciata nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Secondo alcune fonti europee, l’obiettivo è la redazione di una lettera, un documento comune, sulla competitività e le auto da presentare dopo il voto all’Europarlamento sulla sfiduca a Ursula Von der Leyen. Tuttavia, fonti di Palazzo Chigi hanno smentito questa ipotesi, affermando che tali temi sono comunque al centro degli interessi del governo italiano, con la volontà di trovare soluzioni di comune accordo con Francia e Germania, due grandi produttori automobilistici del continente.

La Crisi del Settore Automobilistico Europeo

Il settore automobilistico europeo sta attraversando una crisi profonda, che richiede una risposta decisa. Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di un radicale cambio di rotta e di un piano per garantire il futuro del settore. Questo piano dovrebbe superare gli assetti più surreali del green deal e fornire un quadro normativo chiaro e prevedibile. Meloni ha anche menzionato il suo impegno instancabile, dimostrato dal Non Paper insieme alla Repubblica Ceca per una nuova politica sull’automotive, che ha portato alla presentazione di un nuovo piano sul settore auto da parte della Commissione UE.

La Possibilità di un Vertice dei 17

L’iniziativa di Italia, Francia e Germania potrebbe avere avuto un passaggio nelle pieghe del Vertice dei 17 di fine giugno. Secondo i rumors, l’obiettivo sarebbe stato concordare una posizione convinta nel settore dell’automotive, segnato dal passaggio all’elettrico e possibile vittima prediletta dei dazi che gli Stati Uniti potrebbe imporre. In questo contesto, Italia, Francia e Germania si fanno portatori di una istanza: rendere ancora più flessibili le regole del Green Deal. Nel mirino c’è ovviamente lo stop alla vendita di veicoli a emissioni di Co2 nel 2035, diversamente indigesto ai tre governi europei.

La Competitività Europea e la Presidenza Danese

L’offensiva di Italia, Francia e Germania, partendo dalle auto, potrebbe riguardare più in generale il comparto della competitività. Su questo punto, le tre capitali possono sfruttare la sponda della presidenza di turno danese, che ha fatto del rilancio dell’industria europea una delle sue tre principali priorità. La premier danese, Mette Frederiksen, è sulla stessa linea di Meloni sulla necessità della semplificazione, un vero e proprio mantra anche per la Commissione UE. Tuttavia, la Danimarca ha aperto, lasciando la sua lunga tradizione di Paese frugale, all’uso di risorse comuni. Copenaghen vorrebbe ripartire dal Competitiveness Fund, lanciato qualche tempo fa da von der Leyen e rimasto spoglio di risorse. Questo argomento sarà discusso già a metà luglio, in occasione della riunione informale dei ministri UE competenti che si terrà a Copenaghen.

Conclusione

La cooperazione tra Italia, Francia e Germania per il settore automobilistico europeo rappresenta un passo importante verso la risoluzione della crisi attuale. Con l’obiettivo di trovare soluzioni di comune accordo e di garantire il futuro del settore, i tre governi stanno lavorando per rendere più flessibili le regole del Green Deal e per promuovere la competitività europea. L’iniziativa potrebbe avere un impatto significativo, non solo per il settore automobilistico, ma anche per l’intera economia europea.

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