I mercati guardano alla guerra Israele-Iran, faro sui beni rifugio

Davide Ladisa
3 min di lettura

Reazioni dei Mercati e Posizionamenti degli Investitori

Il conflitto tra Israele e Iran ha scatenato una forte tensione sui mercati finanziari, con ripercussioni immediate e significative. Gli investitori stanno rapidamente reagendo, spostando i loro capitali verso asset considerati più sicuri, come l’oro, il dollaro e i titoli di Stato americani. Le borse mondiali, in particolare quelle europee, hanno registrato cali vistosi, perdendo 185 miliardi di capitalizzazione. Tuttavia, la reazione dei mercati è stata relativamente composta, senza segni di panico immediato.

Monitoraggio degli Asset Sensibili

Gli analisti consigliano di monitorare con particolare attenzione l’andamento di diversi asset. Tra questi, il petrolio, il gas naturale, l’oro, il settore energetico e della difesa, nonché le valute di rifugio come il dollaro, il franco svizzero e il yen. Questi asset sono visti come rifugi sicuri in tempi di incertezza. Inoltre, gli analisti sottolineano che l’inflazione nell’Eurozona, che è rimasta contenuta grazie alla diminuzione dei prezzi dell’energia, potrebbe aumentare. Questo rappresenta un’ulteriore preoccupazione per il settore manifatturiero, in attesa del discorso della presidente della BCE, Christine Lagarde, giovedì prossimo.

Impatti sul Settore Energetico

Un’ulteriore escalation del conflitto potrebbe portare i prezzi del petrolio a superare gli 80 dollari, con un conseguente ulteriore rialzo del dollaro. Per vedere un aumento significativo dei prezzi del gas naturale, commentano gli analisti, dovremmo assistere allo scenario peggiore: l’interruzione dello Stretto di Hormuz. Questo scenario rappresenta una minaccia significativa per la stabilità dei mercati energetici e per l’economia globale.

Decisioni sui Tassi e Politica Monetaria

La settimana è caratterizzata anche dalle decisioni che potrebbero essere prese sul fronte dei tassi. La settimana si apre con i dati sull’inflazione in Italia e si chiuderà venerdì con quelli dalla Germania. Nel mezzo, l’attenzione è sulle scelte delle banche centrali sulla politica monetaria. Lunedì in Giappone, mercoledì la Fed e giovedì la Bank of England. Dopo aver allentato la politica monetaria di 100 punti base nel secondo semestre del 2024, è probabile che la banca centrale americana continui a tenerli invariati, in attesa di maggior chiarezza, in particolare sui dazi.

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Sintesi

Il conflitto tra Israele e Iran sta avendo un impatto significativo sui mercati finanziari e sul fronte energetico. Gli investitori stanno rapidamente reagendo, spostando i loro capitali verso asset considerati più sicuri. Le borse mondiali hanno registrato cali vistosi, ma senza segni di panico immediato. Gli analisti consigliano di monitorare con attenzione l’andamento di diversi asset e di seguire le decisioni delle banche centrali sulla politica monetaria. L’inflazione nell’Eurozona e i prezzi del petrolio e del gas naturale rappresentano ulteriori preoccupazioni, in attesa di sviluppi futuri.

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