La Legittimazione Italiana nell’Utilizzo del Golden Power: Un’Analisi Approfondita
Il Golden Power è uno strumento normativo di grande rilevanza, utilizzato per garantire la sicurezza economica e nazionale. In Italia, l’adozione di questo potere è strettamente legata alla tutela della sicurezza pubblica e alla competenza esclusiva di ciascun Paese. Questo approccio è stato chiaramente evidenziato nella risposta del Ministero dell’Economia (MEF) alle richieste di chiarimenti da parte dell’Unione Europea (UE) riguardanti l’applicazione del Golden Power all’operazione Unicredit-Banco Bpm.
La Sicurezza Pubblica e la Competenza Nazionale
La risposta del MEF sottolinea come l’intervento italiano sia legittimo e conforme alla disciplina sovranazionale prevista dal Regolamento Concentrazioni. Questo regolamento, infatti, stabilisce un quadro normativo coerente con la ripartizione delle competenze tra l’UE e gli Stati membri. L’UE si occupa delle tematiche antitrust, mentre i singoli Paesi hanno una competenza esclusiva sulla sicurezza nazionale. Questo approccio è stato fondamentale per l’approvazione dell’operazione Unicredit-Banco Bpm.
Il governo italiano ha approvato l’operazione, ma con specifiche prescrizioni che tengono conto della sicurezza economica dei risparmiatori italiani. Questo aspetto è stato considerato di maggior rilievo rispetto ai dubbi sollevati dall’UE sul fatto che l’operazione coinvolga due soggetti italiani.
La Riforma del Golden Power in Italia
La possibilità di utilizzare il Golden Power per operazioni come Unicredit-Banco Bpm è stata resa possibile dalla riforma del potere speciale introdotta dal governo Draghi. Questa riforma ha esteso la tutela con il Golden Power anche al risparmio, oltre alle tradizionali categorie come le reti energetiche, le telecomunicazioni e i collegamenti ferroviari.
Estensione del Golden Power al Risparmio
La riforma ha permesso di applicare il Golden Power anche a settori come il risparmio, garantendo una protezione più ampia e coerente. Questo ha permesso di affrontare situazioni complesse come quella di Unicredit-Banco Bpm, dove la sicurezza economica dei risparmiatori italiani era una priorità.
Il Capitale di Unicredit e il Contesto Russo
Un altro elemento chiave della risposta del MEF riguarda il capitale di Unicredit. Più del 60% delle azioni della banca è detenuto da azionisti extra-europei, il che complica ulteriormente l’operazione. Tuttavia, il governo italiano ha giustificato l’uso del Golden Power utilizzando l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni, che era stato citato anche nelle richieste dell’UE.
Azionisti Extra-europei e Sicurezza Nazionale
La presenza di azionisti extra-europei ha reso necessario un approccio particolare per garantire la sicurezza nazionale. L’Italia ha scelto di utilizzare il Golden Power per proteggere gli interessi dei risparmiatori e mantenere il controllo sulle operazioni finanziarie strategiche.
La Gestione degli Asset Russi
Un aspetto cruciale trattato nella risposta del MEF è la gestione degli asset russi detenuti da Unicredit. Secondo le prescrizioni del Golden Power, questi asset dovrebbero essere dismessi. Tuttavia, il MEF ha previsto una deroga per i pagamenti delle aziende italiane in difficoltà, come specificato in una lettera di chiarimenti inviata a Unicredit.
Deroga per le Aziende Italiane in Difficoltà
La deroga è stata concessa per garantire che le aziende italiane non subiscano danni economici significativi a causa della gestione degli asset russi. Questo ha permesso di mantenere la stabilità economica interna e di evitare effetti collaterali negativi.
L’Evoluzione Normativa e il Contesto Geopolitico
L’Italia ha adottato una posizione chiara e coerente riguardo alla gestione degli asset russi, in linea con il mutato scenario geopolitico conseguente alla guerra in Ucraina. Il Paese ha partecipato attivamente ai G7 e G20, inserendo clausole che richiedono l’uscita di asset russi dal territorio nazionale e che escludono la partecipazione a progetti di ricostruzione dell’Ucraina.
Partecipazione ai G7 e G20
La partecipazione attiva in questi forum internazionali ha permesso all’Italia di rafforzare la sua posizione normativa e di allinearsi con le politiche di sicurezza e di non proliferazione degli asset russi. Questo ha avuto un impatto significativo sulla percezione internazionale del Paese.
La Coerenza Nazionale e Internazionale
La posizione italiana sull’uscita degli asset russi è stata sostenuta anche dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante la conferenza stampa finale del G7 a Stresa. Questo approccio è stato giustificato anche per coerenza nazionale e per le ricadute internazionali.
Coerenza Nazionale e Ricadute Internazionali
L’Italia ha cercato di bilanciare gli interessi nazionali con quelli internazionali, garantendo che le decisioni prese riguardo agli asset russi siano conformi alle normative europee e globali. Questo ha permesso di mantenere una posizione di forza nel contesto geopolitico attuale.
Il Costo della Gestione degli Asset Russi
Il tema degli asset russi sequestrati sul territorio italiano è particolarmente delicato. Finora, la gestione di questi beni ha richiesto circa 30 milioni di euro, principalmente per il mantenimento della Superjet di Venezia, sequestrata con i suoi 5 velivoli. Le sorti di questi beni sono legate alle decisioni del Comitato per la Sicurezza Finanziaria, indipendente dal MEF e dagli altri ministeri.
Gestione e Costi Associati
La gestione degli asset russi rappresenta un costo significativo per lo Stato italiano, che deve bilanciare tra la necessità di adempiere alle prescrizioni normativa e la sostenibilità economica a lungo termine. Questo ha richiesto una pianificazione accurata e una gestione attenta da parte delle istituzioni competenti.
Sintesi
In sintesi, la legittimazione italiana nell’utilizzo del Golden Power per l’operazione Unicredit-Banco Bpm è strettamente legata alla tutela della sicurezza pubblica e alla competenza esclusiva nazionale. La risposta del MEF alle richieste dell’UE evidenzia come l’intervento italiano sia conforme al Regolamento Concentrazioni e alle prescrizioni del Golden Power. Inoltre, l’Italia ha adottato una posizione chiara e coerente riguardo alla gestione degli asset russi, in linea con il contesto geopolitico attuale. Questo approccio ha permesso di mantenere la stabilità economica interna e di rafforzare la posizione internazionale del Paese.