Gli Esperti al Lavoro: Un Confronto Scientifico
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire l’inchiesta. Questa volta, l’obiettivo è riscrivere la vicenda giudiziaria che ha portato a una condanna definitiva a 16 anni di carcere per Alberto Stasi, il fidanzato della giovane. L’unico indagato in questa nuova fase è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Gli esperti genetisti e dattiloscopici si ritroveranno martedì negli uffici della Polizia Scientifica della Questura di Milano per l’incidente probatorio. In questa fase cruciale, dovranno analizzare DNA e impronte digitali che in passato erano state repertate e scartate come inutili o inutilizzabili. La coordinazione dell’accertamento sarà affidata a Denise Albani e Domenico Marchigiani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, i consulenti dei pubblici ministeri Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e della difesa Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma.
I Rappresentanti delle Parti
Per i genitori e il fratello di Chiara Poggi, la squadra legale sarà composta da Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi. Per Alberto Stasi, invece, i difensori saranno Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. Questa presenza di esperti e legali di alto livello aumenta le probabilità di una revisione accurata dei fatti e dei reperti.
Il Materiale da Analizzare
Gli esperti lavoreranno sul materiale ritirato giovedì scorso nella caserma milanese dei Carabinieri e all’Istituto di Medicina Legale di Pavia. Il lavoro inizierà con l’esame dei verbali di custodia dei reperti, che dovrebbero contenere una serie di dati dettagliati su chi li ha conservati e come sono stati mantenuti. Successivamente, si concorderà il programma di massima su come procedere con l’analisi.
Le Possibili Strade da Percorrere
Una delle prime scelte sarà se analizzare prima le fascette paradesive con le impronte digitali, tra cui la numero 10 individuata all’interno della porta di ingresso della villetta di via Pascoli. Questa impronta è considerata molto importante e potrebbe fornire materiale genetico utile. Un’altra opzione potrebbe essere concentrarsi sulla spazzatura, che potrebbe essere trasferita nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli. Infine, si potrebbe dedicare tempo all’analisi del DNA, un punto cruciale del caso e fonte di potenziali scontri tra legali.
Il DNA delle Unghie: Un Nodo Complesso
Sfumata l’ipotesi di portare in laboratorio l’intonaco, che era stato lasciato sul muro delle scale da Andrea Sempio, l’attenzione si concentrerà sul materiale estrapolato dalle unghie di Chiara. Per gli atti del processo chiuso nel 2015, questo materiale era anonimo, ma il progresso scientifico degli ultimi anni ha permesso alla difesa di Stasi e ai pubblici ministeri di attribuirlo all’attuale indagato, a differenza della difesa e dei legali dei Poggi. Questo nodo dovrà essere sciolto per mettere un punto fermo all’indagine.
Le Parole di Massimo Lovati
Massimo Lovati, uno dei difensori di Andrea Sempio, ha dichiarato che “è insidiosa: il concorso nell’omicidio è solo una diavoleria servita per riaprire l’inchiesta e accusare il mio assistito. Io cerco di arginare, ma andremo avanti così fino alla fine. Siamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento”. Questa dichiarazione sottolinea la complessità e la difficoltà del caso, che potrebbe richiedere molto tempo e risorse per essere risolto.
Conclusione
La riapertura dell’inchiesta di Garlasco rappresenta una fase cruciale per la giustizia. Con l’intervento di esperti di alto livello e la revisione accurata dei reperti, c’è la speranza che la verità possa finalmente emergere. Tuttavia, il percorso sarà lungo e complesso, come già previsto da Massimo Lovati. Solo il tempo e una grande dose di pazienza potranno portare alla luce la verità su quanto accaduto diciotto anni fa.