Sconforto degli studenti internazionali: le critiche alle istituzioni americane

Davide Ladisa
5 min di lettura

Il Sconforto degli Studenti Internazionali: Un’Analisi delle Critiche alle Istituzioni Americane

L’attenzione mediatica è spesso focalizzata su eventi di grande impatto, ma spesso sfugge ai dettagli più sottili e alle voci meno udite. Un esempio di questo è il caso di Guglielmo, un giovane italiano laureato in Business Administration ad Harvard. Il suo è un racconto di sconforto e frustrazione, che riflette le critiche rivolte alle istituzioni americane e europee. Questo articolo esplorerà le sue parole e quelle di altri protagonisti dell’incontro “La svolta illiberale degli Usa”, mettendo in luce le tensioni e le sfide che gli studenti internazionali affrontano oggi.

Le Critiche alle Istituzioni Americane

Harvard: Una Preda Succulenta

Harvard, la più antica università degli Stati Uniti, è al centro delle critiche di Guglielmo. La sua istituzione è stata accusata di antisemitismo e di mancanza di libertà di espressione per chi non è di sinistra. Durante gli attacchi terroristici di due anni fa, Harvard ha visto cancellati i fondi di ricerca e le agevolazioni fiscali. Successivamente, è stata rimossa la possibilità di avere studenti internazionali, che pagano rette molto alte e quindi rappresentano una fonte di guadagno significativa.

Harvard Campus

La Frustrazione degli Studenti Internazionali

Per Guglielmo, Harvard rappresenta solo una parte di un più ampio scenario. “Noi studenti internazionali siamo piccole pedine in uno scontro ampio,” ha dichiarato. Questo sentimento di sconforto è condiviso da molti altri studenti internazionali, che si sentono impotenti di fronte alle decisioni prese dalle istituzioni. La frustrazione è accentuata dal fatto che, nonostante il loro contributo economico e intellettuale, non hanno voce in capitolo nelle decisioni che li riguardano direttamente.

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Le Voci delle Istituzioni Europee

La Strategia di Governance Europea

L’incontro “La svolta illiberale degli Usa” ha visto l’intervento di diverse personalità, tra cui la presidente di Azione, Elena Bonetti, e la docente universitaria Maria Pia Abbracchio. Bonetti ha sottolineato la necessità di una strategia di governance unitaria che faccia della ricerca europea una realtà coesa e competitiva a livello internazionale. “L’Europa deve diventare un payer importante,” ha affermato, sottolineando l’importanza di un mercato unico per la ricerca.

La Necessità di una Agenzia Nazionale per la Ricerca

Abbracchio e Bonetti hanno annunciato la presentazione di una mozione per favorire il rientro dei cervelli dall’Europa e dagli Stati Uniti. La proposta include l’istituzione di una Agenzia nazionale per la ricerca, che garantisca una tempistica stabile per i reclutamenti e i finanziamenti. Questa agenzia dovrebbe avere una programmazione quinquennale, meglio se decennale, e dovrebbe essere indipendente dal passaggio dei governi. “Questa Agenzia è indispensabile,” ha osservato Abbracchio, “perché deve avere una programmazione quinquennale, meglio se decennale ed essere indipendente dal passaggio dei diversi governi.”

Le Sfide della Ricerca e della Medicina

L’Attacco alle Istituzioni della Ricerca

Le critiche non si limitano a Harvard. La ricerca in generale è sotto attacco. Il capo dei vaccini della FDA è stato licenziato, e il governatore della banca centrale è sotto attacco quotidiano. Anche i magistrati e tutto il sistema educativo sono stati messi sotto pressione. Questo scenario crea un ambiente di incertezza e insicurezza per gli studenti e i ricercatori, che vedono le loro carriere e le loro istituzioni minacciate.

La Necessità di Stabilità e Innovazione

Per superare queste sfide, è fondamentale garantire stabilità e innovazione. Una Agenzia nazionale per la ricerca, come proposta da Abbracchio e Bonetti, potrebbe essere una soluzione. Questa agenzia dovrebbe essere indipendente dal cambiamento dei governi e dovrebbe garantire una programmazione stabile per i finanziamenti e i reclutamenti. Solo così sarà possibile creare un ambiente di lavoro sicuro e stimolante per gli scienziati e i ricercatori.

Conclusione

Il racconto di Guglielmo e le parole di Bonetti e Abbracchio mettono in luce le tensioni e le sfide che gli studenti internazionali e le istituzioni di ricerca affrontano oggi. È chiaro che le critiche alle istituzioni americane e europee non sono solo un problema di Harvard, ma riguardano un ampio spettro di settori. Per superare queste sfide, è necessario trovare soluzioni che garantiscano stabilità, innovazione e una governance unitaria. Solo così sarà possibile creare un ambiente di lavoro sicuro e stimolante per tutti.

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